VENERDI, 4 MARZO 2016
10.00-12.30 / TEATRO PALAMOSTRE, PIAZZALE DIACONO 5, UDINE
14.30-19.00 / TEATRO SAN GIORGIO, VIA QUINTINO SELLA 5, UDINE
IL CONVEGNO
Relatori e relatrici saranno chiamati a discutere delle diverse forme di coinvolgimento delle donne nei meccanismi di opposizione al regime e alla guerra: un primo panel (mattutino) sarà dedicato ai giovani, agli studenti e ai loro docenti e ruoterà attorno al dialogo con una testimone d’eccellenza: Lidia Menapace. Il suo racconto si inserirà all’interno di una più ampia contestualizzazione del tema fornita dalla giovane storica Michela Ponzani e dalle letture musicate a cura dell’attrice Natalie Norma Fella e del musicista polistrumentista Paolo Paron.
Il panel pomeridiano intende proporre a studiosi, ricercatori, docenti e a tutto il pubblico interessato un’ampia riflessione storica sui tanti diversi modi in cui le donne resistettero al nazi-fascismo: raccontando le storie di vita delle protagoniste; analizzando il contesto storico-politico-ideologico che portò al loro coinvolgimento; indagando l’immaginario sviluppato nei diversi paesi relativamente al ruolo della donna nei moventi resistenziali; mettendo in luce stereotipi, immaginari e rappresentazioni durante la guerra e nei decenni successivi. Si parlerà di resistenza militare, civile e culturale; di staffette e partigiane armate, di infermiere e operaie, di casalinghe e giovani intellettuali.
Più in generale, l’intento è di proporre uno sguardo internazionale, soffermandosi sulle differenze tra le diverse storiografie nazionali.
Programma in italiano / english / slovenščini.
IL PROGETTO
Il progetto prende spunto dal ritrovamento dei diari di Maria Antonietta Moro, una donna che durante la Seconda Guerra Mondiale svolse la sua professione di infermiera al confine tra l’Italia e la Jugoslavia. Grazie al suo lavoro, entrò in contatto con la resistenza curando partigiani sloveni feriti e con rapida maturazione politica, passò dalla loro parte superando, con grande forza di pensiero, tutte le remore dell’educazione cattolica di una ragazza di paese della pianura friulana. Dai Diari emerge l’esperienza intensissima di una giovane donna che cerca una nuova se stessa nell’accettazione del rischio estremo, in nome di una solidarietà umana che diventa ben presto consapevolezza politica.
Il progetto intende evidenziare quanto importante e difficile fu per le donne prendere la decisione di re-agire e quante diverse forme assunse il dissenso verso il regime e la guerra; si rifletterà sui valori che motivarono queste donne, sui sacrifici che si resero necessari, sull’ “eredità” che esse ci hanno lasciato e sui cambiamenti che quelle azioni hanno avuto o ancora hanno sulla nostra società.
Le attività che verranno organizzate nel corso del progetto sono molteplici e prevedono laboratori nelle scuole superiori italiane, slovene e croate, attività di scrittura creativa e di realizzazione di prodotti multimediali, l’organizzazione di un convegno internazionale a Udine e di una “Resistance Excursion” interattiva-partecipativa a Trieste.
WOMEN OF THE RESISTANCE
Il progetto “Women of the Resistance”, finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma EACEA – Europe for citizens, è stato sviluppato dall’Associazione PiNA di Capodistria (SLO) in partenariato con: cooperativa Bonawentura (IT), La Giordola (IT), Associazione Quarantasettezeroquattro (IT), Foundation for partnership and civil society development (CRO), CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia (IT), Istrska regija (CRO).