All’evento erano presenti diverse istituzioni pubbliche, autorità locali, università e rappresentanti della società civile di entrambe le parti del confine, che hanno avuto l’opportunità di ampliare le loro conoscenze e stabilire nuove alleanze per ideare e pensare progetti volti a migliorare il benessere della società della zona interessata .
“La cooperazione transfrontaliera tra Slovenia e Italia rappresenta una della tradizioni più lunghe di cooperazione in Europa. Tuttavia, i progetti che la caratterizzano sono ancora di tipo piuttosto chiuso e selettivo, che richiede necessariamente una riveduta” ha sottolineato Iztok Škerlič, Capo del Segretariato Tecnico Congiunto della cooperazione transfrontaliera Programma Slovenia – Italia 2007-2013 di Trieste, che ha presentato le lezioni apprese dal programma da poco concluso, e gli orientamenti del nuovo Interreg giunto alla programmazione 2014-2020, ma la cui storia risale ormai al 1994.
Dopo i saluti di benvenuto e il messaggio di partecipazione simbolica da parte dell’ Europarlamentare italiana esperta in politiche comunitarie, l’Onorevole Isabella De Monte, il programma è proseguito con la tavola rotonda e i diversi interventi che hanno sottolineato l’importanza strategica dei progetti transfrontalieri per lo sviluppo, ed altresì evidenziato la mancanza di collaborazione e partecipazione tra i diversi soggetti interessati, e tra questi i più forti a restare esclusi sono spesso proprio i rappresentanti delle società civili, le associazioni, ovvero l’intero settore terziario.
Nell’ultimo INTERREG infatti, è stata inclusa soltanto una minima parte (3%) delle organizzazioni non governative. Tatjana Hvala (Consiglio dei Ministri per la promozione dello sviluppo del volontariato, delle ONGs e Network Boreo) vede in questa scarsa partecipazione cause particolarmente sistemiche: “Dobbiamo renderci conto che siamo tutti responsabili per il bene pubblico comune. È necessario che il settore terziario sia incluso in tutte le fasi del progetto, dalla preparazione alla realizzazione.”
“Le organizzazioni non governative potrebbero diventare un importante canale di comunicazione diretto con la popolazione della regione interessata. Noi operatori del programma, ci impegneremo a coinvolgere rappresentanti della società civile, almeno in alcuni dei progetti futuri entro cui questi enti avranno la possibilità di esprimere e realizzare il proprio potenziale”, così si è espressa in merito Laura Comelli (Regione Friuli Venezia Giulia).
Alla tavola rotonda, cui ha anche partecipato Saverio D’Eredità (Agenzia per lo Sviluppo e la Cooperazione Economica Internazionale – Informest), la Comelli ha inoltre evidenziato l’importanza di queii legami transfrontalieri che senza fondi di cooperazione, sarebbe stato molto difficile stabilire: “Questa rete di soggetti interessati simboleggia qualcosa che va oltre il semplice finanziamento materiale quale strumento pratico, ma è anzi un vero valore aggiunto del programma”.
La terza parte della manifestazione è stata dedicata alla presentazione di esempi di buone pratiche di cooperazione nel settore dei contenuti soft. Zaira Vidau (sloveno Research Institute SLORI Italia) ha condiviso l’esperienza del progetto EDUKA – Educare alla diversità, Fabiola Meo da AREA Science Park di Trieste, uno dei principali parchi scientifico tecnologici in Italia, ha presentato il progetto BUMP, Boosting Urban Mobility Plan, ed infine Elena Slanisca dall’ ENFAP, Ente Nazionale per la Formazione e Addestramento Professionale – Friuli Venezia Giulia, con il progetto Circoli di studio.
Il prossimo programma Interreg 2014 -20 , prevede lo stanziamento di poco meno di 100 milioni di euro per i diversi settori di azione.
Il seminario ha rappresentato l’attività locale del più ampio progetto internazionale Roundtrip, supportato dal programma Europe for Citizens, che promuove la partecipazione democratica incoraggiando il coinvolgimento attivo dei cittadini negli affari pubblici e spronando le autorità e i decisori locali a creare maggiori opportunità per la partecipazione della collettività.